CANTINETTA VINO
CAPIENTE E VERSATILE
La soluzione che Enofrigo ha consigliato è stata i.Am, la cantinetta vino compatta e personalizzabile in base alle preferenze di colore e design. Nella versione Dual Vent garantisce due diverse refrigerazioni e ventilazioni. Michele, così, può regolare separatamente la temperatura dei due vani della cantinetta, dai 2-3° ai 16-18°, rispettando al meglio profumi e proprietà dei suoi vini.
MODULARITÀ INTELLIGENTE
Offriamo diverse opzioni di altezza, larghezza e capienza. I singoli moduli possono essere anche affiancati e combinati a piacere, per una grande versatilità d’impiego.
UNA LUMINOSA DISCREZIONE
Elegante, definita, sicura. Questa cantinetta vino ha tratti precisi, linee dalla geometria perfetta. Una tecnologia impeccabile. Spazio e luce. Miami è una signora consapevole del suo fascino: non sente il bisogno di schiamazzi per imporsi. Custodisce e sta in silenzio. Lascia che a essere ammirate e desiderate siano le bottiglie.
Scoprila in tutti i suoi particolari.
260 BOTTIGLIE PRONTE A FARSI AMMIRARE
Si possono esporre fino a 260 bottiglie bordolesi, ben visibili dietro alla porta di vetro temperato perfettamente coibentata. Grazie alla personalizzazione della cornice esterna, la cantinetta frigo si abbina perfettamente ai colori e allo spirito del suo locale, dove il nero dialoga con elementi d’arredo in legno e tocchi naturali di verde.
INTERNI
PERSONALIZZABILI
In queste cantinette frigo, le bottiglie si possono esporre in verticale, in orizzontale o in diagonale; su ripiani forati in acciaio inox , leggeri ed essenziali; su tubi in acciaio , per un effetto di massima pulizia; su raffinati cassetti estraibili
REFRIGERAZIONE MONO-ZONA
La versione con refrigerazione ventilata consente di scegliere la temperatura uniforme interna che si preferisce, dai 4° ai 18°.
REFRIGERAZIONE DUAL-ZONA
La versione con refrigerazione ventilata a due zone consente di mantenere contemporaneamente n° 2 temperature all'interno della vetrina.
“I veri intenditori non bevono vino: degustano segreti.”
cit. Salvador Dalì
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